STAMPANDO L'IMMAGINE E PRESENTANDOLA AL BOTTEGHINO SI AVRA' DIRITTO A DUE BIGLIETTI A PREZZO RIDOTTO. VALIDO FINO AD ESAURIMENTO POSTI, PERTANTO E' CONSIGLIABILE PRENOTARE TELEFONICAMENTE AL NUMERO DEL TEATRO 06.6875550
TEATRO DELL'OROLOGIO – SALA GASSMAN
via de' filippini, 17/a – 06.6875550
Dall' 11 al 23 ottobre 2011
tutte le sere ore 20,00 – domenica ore 18,30 – lunedì riposo
Ingresso: 10,00 – 8,00 – incentive 1,00 - tessera associativa teatro €2,00
Ostinati a.c. Officina Teatro
presenta
J & H
Doppelgänger Suite
Variazioni su R. L. Stevenson
di Francesco Randazzo
con
Walter Da Pozzo (H) e Francesco Randazzo (J)
musiche a cura e di Calogero Giallanza
coreografie Rossana Veracierta
spazio scenico e regia Francesco Randazzo
«Questa è la mia epoca . Sono perfettamente inserito. A mio agio.
Mi sento normale» (H)
«Ho sbagliato. Non dovevo liberarti. Io non sono come te»(J)
Doppelgänger
è il doppio, il gemello maligno di una persona. Fornisce consigli
fuorvianti o maliziosi alla persona di cui ha le sembianze. Può anche,
instillare idee nella mente delle sue vittime, provocando confusione.
Chi ha visto il proprio doppelganger è condannato ad essere perseguitato
da questa parte oscura di sé.
J
è un eccellente chirurgo, pervaso da buoni sentimenti, a volte
stucchevoli ma agitato nascostamente da ambizioni e sentimenti di
rivalsa, come un peccato originale che gli avvelena i giorni.
H
è la parte oscura, che si libera grazie a pasticche psicotrope,
destinate a eliminare l'inquietudine, ma che inesorabilmente provocano
un dissidio ancor più forte, ancor più velenoso.
J è solo con sé stesso, tormentato, sa di valere ma viene annullato dal sistema di potere.
Quando
intravede H, libero condizionamenti, ferino, brutale, feroce, l'animale
racchiuso nella gabbia della coscienza, si libera, azzanna, uccide,
stupra, con facilità e leggerezza, sicuro di sé. L'orrore che suscita
nella parte 'buona' ,originaria buona, provoca un duello serrato,
spietato,cinico,dissacratorio, in cui il male dispiega le sue armi
seduttive e manipolatorie.
H
progredisce, si raffina, si trasforma in mezzo di dominio e libido
assoluti, perfetta evoluzione che lo rende idealmente e perfettamente
inserito e realizzato: J è sempre più debole, i suoi rimossi desideri
rendono più forte e potente la sua parte antagonista.
L'apotesosi è il sopravvento dell'oscurità, il suo definitivo trionfo.
J
è fagocitato J, le due metà un unico essere, splendidamente oscuro,
torbidamente affascinante, orribilmente e naturalmente inserito nel buio
e nel caos dell'assenza della coscienza: «È oggi che il buio sorge ad
ogni alba / Questo è il tempo del nero caos».
video promo
http://www.vimeo.com/19547698
sito spettacolo
http://www.jehdoppelgangersuite.tk/
Note dell'autore:
La
parola "dualismo" è stata usata per la prima volta nel 1700 da Thomas
Hyde. Quasi due secoli dopo Robert Louis Stevenson inventa il
personaggio di Mr Hyde. Poi Freud e il cinema fanno il resto.
Si
sa che Stevenson pippava droghe, come molti del suo tempo. Sigmund
invece usava e prescriveva cocaina. Negli stati alterati della coscienza
risiedono spazi che l'artista esplora e saccheggia, fertili caverne di
creatività. Ma in esse si nascondono anche i mostri del nostro essere
maligno, tutto quel che di noi è messo a tacere in catene dalla
coscienza, quello che di noi è più bestiale e occulto.
Quando
però, come oggi, ciò che altera risiede nell'aria stessa che una
società, un'epoca promanano, e mefiticamente manipolano i concetti di
bene e male, li ribaltano, mischiano, li plasmano attraverso
oscillazioni pericolose dei principi fondamentali, quando la civiltà di
un paese diviene quella della sopraffazione, del malaffare,
dell'inciucio, del servilismo, allora ciò che prima sorgeva dall'ombra e
all'ombra era destinato a tornare, emerge prepotentemente, con voce e
forza autonoma, mettendo in un angolo e sopraffacendo il bene, in quanto
noioso, inutile, persino deleterio.
J&H
è questo. Le variazioni di un discorso pericoloso, che viene da
lontano, ma che si sviluppa e risolve, attraverso una perfida ironia,
fino allo struggimento della dissoluzione, di un uomo che per essere
perfettamente inserito nel suo mondo deve uccidere la parte migliore di
sé.
Senza nessun rimpianto. Con un certo sollievo, anzi.
ufficio stampa
fiammetta baralla marialuisa giordano
3332015944 3383500177
fiammettabaralla@alice.it
retropalco@alice.it
www.retropalco.eu